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Il bronzo di Annalisa Minetti nei 1500 metri, a Londra

// Settembre 5th, 2012 // Willy News

Un’altra giornata trionfale per lo sport italiano alle Paralimpiadi. Tre medaglie, un argento e due bronzi, portano a 11 il bottino azzurro (3 ori, 4 argenti, 4 bronzi) dopo 6 giorni di gare. Insieme con il secondo posto di Elisabetta Mijno nel tiro con l’arco (categoria W1 e W2) e con il terzo di Federico Morlacchi nei 400 stile libero S9, spicca nell’atletica il bronzo di Annalisa
Dai concorsi di bellezza (nel 1997 a Miss Italia dove vinse il titolo di Miss Gambissime), ai successi musicali (prima a Sanremo nel 1998), ai trionfi nello sport, la sua vita sembra una favola.
E ieri ha incantato l’Olimpic Stadium di Londra, con una gara spettacolare, accompagnata dal suo coach, l’ex mezzofondista Andrea Giocondi conquistando un bronzo che vale tanto. La 35enne di Rho, affetta da una disabilità visiva grave per retinite pigmentosa, in queste Paralimpiadi non a caso
ha gareggiato in una prova che vedeva le due categorie T11 (non vedenti) e T12 (ipovedenti) accorpate. E la Minetti è risultata la prima non vedente all’arrivo, realizzando il record del mondo di categoria in 4’48”88 migliorando di quasi due secondi il primato già suo (4’50”55) e battuta solo dalla russa Pautova e dalla spagnola Congost, ipovedenti.
«Questa impresa è per mio figlio Fabio – racconta in lacrime l’azzurra al termine della prova – e con questo risultato voglio rappresentare un mondo di persone che non desiderano altro che essere

considerate atleti. Nella vita tutto è possibile, io ne sono la dimostrazione. Racconterò questa mia favola in un libro. E magari la canterò anche».
«Si è sacrificata Annalisa – spiega il suo allenatore Giaconi – e ha capito che l’atletica è uno sport duro, niente a che vedere con musica e sfilate. L’ha capito e l’ha voluto. In gara è stato quasi difficile starle al fianco; per la prima volta sono giunto all’arrivo con il fiatone. È stato poi bellissimo fare assieme il giro d’onore: il pubblico inglese l’ha applaudita come una vincitrice».